Il Focus Territori evidenzia il ruolo della Puglia nell’ambito dell’economia del Mezzogiorno e individua le 5 eccellenze regionali che, se adeguatamente valorizzate, possono rappresentare un volano per la ripartenza post-Covid.
L’economia pugliese vale 76 miliardi di euro di PIL e circa 1,4 milioni di occupati, ed è seconda nel Mezzogiorno solo a quella campana. Negli anni precedenti all’emergenza Covid, l’economia della Puglia ha mostrato una dinamica migliore di quella delle altre aree del Mezzogiorno, e sostanzialmente simile a quella delle regioni del Centro Italia. La crisi scatenata dalla pandemia si è inserita pesantemente in questa dinamica, determinando una contrazione del PIL regionale del 10,8%, più severa rispetto a quella registrata a livello nazionale pari all’8,9%. Tale riduzione ha arrestato la crescita di una regione il cui modello economico è caratterizzato da rilevanti criticità, ma anche da potenzialità che potranno essere sfruttate appieno nel percorso post-Covid. Le criticità principali riguardano soprattutto la partecipazione al mercato del lavoro, il sistema dell’istruzione e i fenomeni di disagio sociale diffusi nel territorio. Tuttavia, a queste criticità si affiancano delle potenzialità rilevanti, in grado di distinguere la Puglia dalle altre regioni del Mezzogiorno. In questo senso, i primi elementi da sottolineare riguardano due caratteristiche del tessuto produttivo pugliese: l’innovatività e la presenza di grandi imprese. A tali caratteristiche specifiche si aggiungono le potenzialità derivanti dalla posizione geografica. La Puglia rappresenta infatti per tutto il Paese una delle naturali porte d’accesso al Mediterraneo.
Infine, parte fondamentale delle potenzialità che caratterizzano il tessuto produttivo sono alcune eccellenze che rendono la Puglia nota ben oltre i confini nazionali. In particolare:
Nei prossimi anni, le istituzioni ai diversi livelli saranno chiamate a studiare interventi che accelerino la fuoriuscita della Puglia dalla crisi e che siano in grado di inserire l’economia regionale su un percorso di solida crescita di lungo periodo. In questo senso, avranno particolare rilievo sia le iniziative sulla logistica di persone e merci, sia quelle atte a favorire il pieno funzionamento delle Zone Economiche Speciali. Interventi di questo tipo si configurerebbero infatti come trasversali al tessuto produttivo, utili a valorizzare congiuntamente le potenzialità e le eccellenze regionali che già oggi rendono la Puglia un attore esposto ai mercati internazionali e su cui si giocherà la capacità del territorio di guadagnare competitività negli anni futuri.