Quinta uscita delle analisi settoriali condotte insieme a EY e Luiss Business School nell’ambito del progetto “L’economia italiana dalla crisi alla ricostruzione” che guarda oltre l’attuale fase e suggerisce alcune idee per portare il Paese su un sentiero di crescita maggiormente sostenibile.
Il settore dei macchinari industriali ha prodotto, nel 2019, un fatturato globale di oltre 12mila miliardi di dollari (pari al 25% del valore aggiunto della manifattura e a oltre il 4% del PIL mondiale). In Italia il settore genera il 28% del valore aggiunto della manifattura e il 4,7% del valore aggiunto nazionale, con un fatturato di oltre 230 miliardi di euro e oltre 860mila addetti (circa il 23% di tutta la manifattura). Il peso dell’aggregato sull’economia nazionale è determinato principalmente dai prodotti dell’ingegneria meccanica, eccellenza riconosciuta a livello internazionale che genera 145 miliardi di fatturato. Dei 120 miliardi di esportazioni del macro-settore dei macchinari industriali, 82 sono da imputare ai soli prodotti dell’ingegneria meccanica (il 18% dell’export totale di prodotti italiani).
Come gran parte dei settori economici, anche quello dei macchinari industriali è stato colpito dalla crisi causata dal Covid-19. Sulla base di un’analisi condotta su un panel di aziende italiane, si stima che, nel corso del 2020, la crisi potrebbe determinare una riduzione del fatturato delle aziende del settore compreso tra il 17% e il 23%. Circa 665mila addetti della filiera sono stati interessati dalla sospensione della produzione durante il lockdown (il 77,1% del totale della forza lavoro). Tale interruzione si è tramutata in un crollo delle ore lavorate che ad aprile ha fatto registrare una riduzione del 50% circa rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le stime per l’anno 2020 vedono un possibile aumento della disoccupazione nel settore superiore al 20%. Come operare per assicurare una pronta ed efficace ripartenza del settore?
Al fine di sviluppare un piano di recupero che guidi il comparto nella fase post-pandemica, si propongono sia interventi ad ampio respiro, in grado di offrire nuova linfa anche ai settori satellite senza i quali quello dei macchinari industriali vedrebbe perdere una quota parte importante del proprio fatturato, sia interventi specifici, in grado di dare slancio al settore.
Le principali linee di intervento da attuare riguardano: