Castelbuono, patria della Manna e museo a cielo aperto nel Parco delle Madonie
Alle pendici del Colle Milocca, nella vallata delle Madonie, incastonato in una scenografia colorata dai boschi di querce, castagni, ciliegi e frassini che popolano i rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna e Isnello, sorge Castelbuono. Comune di circa 9.000 abitanti, fa parte della Città Metropolitana di Palermo e del Parco delle Madonie.
Il centro storico conserva ancora edifici testimoni di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo borgo di grande fascino, celebre per la produzione della Manna delle Madonie, e la cui storia è legata indissolubilmente a quella della famiglia Ventimiglia che qui fece costruire nel 1316 il castello attorno al quale si sviluppò il centro abitato.
Edificata sul colle di S. Pietro, per volere del Conte Francesco I Ventimiglia, la rocca domina la cittadina e sorge sui resti di un antico casale di epoca bizantina e successivamente arabo-normanna. Si presenta oggi su tre piani più uno sotterraneo ed è costituita da un corpo centrale espanso con quattro torri. Al suo interno si trova la pregevole Cappella Palatina di Sant’Anna, voluta dai Ventimiglia alla fine del 1600, decorata con uno stuolo di angeli e allegorie fatto in stucco, su fondo d’oro, dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta. La cappella ospita il Sacro Teschio di Sant’Anna sull’altare maggiore che sfoggia un paliotto in corallo, oro e perle.
Nel corso dei secoli, grazie al mecenatismo dei Ventimiglia, la città si è arricchita di opere di artisti del calibro dei fratelli Serpotta, Giuseppe Salerno e Antonello Gagini. Molte di esse possono essere ammirate presso il Museo Civico, ospitato all’interno del castello.
Passeggiando per il centro storico del borgo, tra palazzotti signorili, ristorantini tipici e grandi piazze, si possono incontrare numerose chiese, anche queste espressione artistica di stili e correnti differenti. Nella piazza centrale del paese si trova la Chiesa Matrice Vecchia, dedicata a Maria Santissima Assunta. L’edificio, risalente al XIV secolo, conserva alcuni tratti romano-gotici, come il portale decorato con foglie rampicanti, o gotico-catalano, come il campanile che domina la piazza con la sua ombra. La sobrietà degli interni fa risaltare il bellissimo polittico sull’altare maggiore. Suggestiva è anche la visita alla Chiesa della Natività di Maria, oggi Matrice Nuova, che conserva numerosi tesori artistici provenienti dalla Matrice Vecchia. Di particolare interesse è il ciborio, che contiene numerose reliquie, e due organi a canne di squisita fattura. Ma non è solo l’arte del passato a rendere questo paese dell’entroterra palermitano un polo di attrazione per gli amanti dell’arte: qui si trova anche il Pitia Museum, un museo di arte contemporanea dedicato ai giovani artisti emergenti.
Gli amanti della natura, oltre a immergersi nelle bellezze del Parco delle Madonie di cui Castelbuono fa parte, potranno visitare anche il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo, ospitato nell'ex Convento di San Francesco. Qui si trova una ricchissima collezione di flora e fauna creata dal naturalista locale nel corso di studi svolti con costanza nel territorio delle Madonie fra il 1837 e il 1899, nonché minerali e gemme. Situato nella centralissima Piazza Margherita, cuore pulsante della città, il complesso monumentale di San Francesco risale al 1317.
Noi di Cassa Depositi e Prestiti siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla sua ristrutturazione, restituendo alla cittadina palermitana un bene di grande pregio artistico e rilevanza storica, capace di ospitare un polo culturale di primo livello. Il nostro contributo nei confronti di Castelbuono ci ha visti partecipare anche alla ristrutturazione dell'Istituto comprensivo F. Palumbo, del Centro Studi Marco e Rosa Speciale e della sede comunale. Interventi in linea con la nostra naturale vocazione di partner degli Enti Locali nel promuovere lo sviluppo e il benessere dei territori e delle comunità che li abitano.